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1 marzo 2015

L’ottica cognitivo costruttivista

Nell’ottica costruttivista non esiste una realtà oggettiva, ma solo una realtà soggettivamente costruita.

Ogni individuo dà significato alla realtà interna/esterna usando il filtro dei propri costrutti personali organizzati gerarchicamente in una coerente ed ordinata struttura conoscitiva, costantemente ristrutturata e integrata dalle esperienze relazionali e di vita che la persona fa.
È come se la lettura del mondo avvenisse attraverso occhiali le cui lenti sono personalizzate. La lente è la teoria soggettiva di sé e del mondo che la persona ha sviluppato nel corso della sua vita.
Particolare rilevanza, per la strutturazione del sistema conoscitivo personale, hanno le esperienze di attaccamento sperimentate durante l’infanzia, che si pongono come modello per le relazioni future e per la sviluppo dell’ immagine di sé, degli altri e del sé in relazione con gli altri.
La funzione fondamentale di ogni sistema individuale di conoscenza può essere considerata la capacità di costruire anticipazioni rispetto a ciò che potrà accadere fuori/dentro di sé, così da poter strategicamente individuare quali azioni siano più adeguate per raggiungere i propri scopi. Talvolta però le previsioni sono invalidate dai vincoli della realtà ed è proprio grazie a questa invalidazione che è possibile arricchire il proprio sistema di conoscenza con nuove informazioni, articolando e complessificando i personali modelli rappresentativi di sé e del mondo. Tale invalidazione deve essere riconosciuta ed accolta come tale per poter agire una complessificazione del sistema e quest’ultimo deve avere le capacità si adattare le proprie strutture conoscitive alle nuove informazioni. Solo attraverso questo processo il sistema può andare incontro ad una evoluzione.

La salute, quindi, in ottica costruttivista, è rappresentata da un buon adattamento alla realtà e dalla capacità del sistema di:

  • costruire modelli percorribili del mondo,
  • formulare anticipazioni degli eventi funzionali al raggiungimento o all’eventuale modifica dei propri obiettivi,
  • accogliere le falsificazioni e modificarsi di conseguenza, in modo da produrre nuove previsioni utilizzabili per gli stessi scopi.

L’organizzazione degli schemi personali del sistema conoscitivo evolve gradualmente verso livelli di maggiore complessità e coerenza interna, che tende costantemente verso un equilibrio, la cui continua ristrutturazione permette di mantenere integro il senso della propria identità personale. La ristrutturazione avviene ogni qualvolta il sistema va incontro a validazioni e invalidazioni, che si verificano nel relazionarsi con gli altri e con il mondo.
Quando alcuni schemi nucleari (sovraordinati) del sistema, cioè quegli schemi connessi con l’identità personale, nel confronto con la realtà, affrontano un processo di invalidazione tale da richiedere un riordinamento complessivo che supera le capacità di ristrutturazione, può verificarsi un processo di crisi, lo scompenso, che si esprime con un disagio.
I concetti statici di normalità e di patologia vengono sostituiti quindi dai concetti dinamici – legati al divenire individuale – di compenso e scompenso.

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